30 novembre 2007

Riflessioni/ Voi che non sapete

A tutti voi che ancor non mi sapete, vorrei talvolta svelare il panorama di questo abisso curvo ed incostante che mi appartiene in fondo per davvero. All'apparenza ferma e ben decisa, son per la verità molto insicura. Sembro diretta verso un dritto dove, per scoprir di giungere poi altrove. Caos che gestisco (male) mi appartiene, figlio della mia vita ricca e varia, di mete infrante o solo decadute, scelte cruente di ricominciare, bruschi ripensamenti per la strada, cose che rendon fragile l'umore.
Ora, vi chiedo, perchè mai vedete in me l'amica attiva e battagliera, quella che deve sempre prontamente risolvere problemi ed avventure? Perchè dovrei, adesso che sapete, sempre incarnar l'amazzone sicura, la mascolina donna che si muove certa di avere sempre la vittoria?
Io son dell'ordine avversaria vera, del caos farò bandiera per la vita, voglio giornate piene di ore vuote dove pigrizia regni senza fine. Tornare nella bolla di sapone dove posso guardare tutto il giorno, lento lo scorrer vano delle ore senza quest'ansia della prestazione senza battaglie e guerre da affrontare.

23 ottobre 2007

Riflessioni/ Vorrei solo

... stare, ferma immobile come rana in uno stagno ma senza prede da attendere. Mollemente prendere il sole su una foglia di ninfa senza dovermi porre il problema della sopravvivenza di questa molle pianta che mi da sostegno. E stiracchiarmi al sole, pigra ed indolente e stanca ma felicemente adagiata sul mio dolce far niente. Chiudere gli occhi al mondo, e sorridendo dentro, smettere di provare sofferenze.
Vorrei solo renderti orgoglioso. Ma tutto questo è niente.

28 settembre 2007

Detto da me / Gestori di telefoni

Ho scritto alle Iene di canale 5.

Siamo davvero nelle mani di sciacalli e iene??
Sto combattendo da sola (ma temo che siamo tantissimi "soli") con i gestori delle linee telefoniche, che mi riempiono di cazzate da quasi un anno. Prima è stato Tiscali, ora Fast Web ed oltre al danno di non aver avuto MAI la linea telefonica, mi chiedono anche di pagare 160 euro di attivazione!? Ma siamo matti? Io pagherei ben volentieri, se potessi avere la linea telefonica. Ma niente! Neanche l'ombra.
E il problema di chi è? DI TELECOM!?!?
Mi sembra di impazzire, sto vivendo con fast web a distanza di quasi un anno le stesse identiche trafile burocratiche e di servizio clienti passate con Tiscali. Per lo meno Tiscali mi aveva detto subito che la linea sarebbe passata per Telecom (premetto che io non avevo proprio la linea a casa, quindi non sono passata da Telecom ad altri!).
Ho scelto poi Fast web, quando ha annunciato - con cartello sotto casa - che era arrivata li con la copertura (ho pensato: Fibra ottica! finalmente!). L'agente mi ha confermato che Telecom non c'entrava niente. Invece dopo 10 giorni chi mi telefona? Un tecnico Telecom!!!!!
Ho inghiottito la rabbia ed accettato di proseguire. Dopo due giorni arriva anche il tecnico fast web, installa il modem, prova la linea. Wow!! funziona!! peccato che appena lui è andato via (tutto ciò accadeva ieri 27 settembra) la linea è sparita con lui. Il telefono risulta occupato (esattamente come Tiscali) e i tecnici fast web non sanno a chi dare la colpa.
Aiutoooooooooooooo oooooooooooooo ooooooooooo oooooooo!!!
Possibile che siamo così abbandonati????

18 settembre 2007

Poesie / Nudi alla meta


Primo vestito è il giudizio altrui,
che copre corpo e mente per pudore
ed una volta fatto quell'errore
anche a guardarsi addosso non v'è scampo.

Della saggezza, nobile armaura
con cui difender nobili valori
spesso rimane ruggine e poltiglia
in quella melma ch'è l'ipocrisia.

Benvenga dunque tremula, una foglia
a rendere visibile l'ignoto
tutti quei sentimenti che copriamo
per rimanere ligi ed infelici

mentre la vita va
per altre strade.

30 agosto 2007

Poesie / Gioia devastante

Mie son le parole
e la gioia devastante,
quella che lascia
senza preavviso
in mano al mondo
triste
e senza pace.

Mie, parole di ghiaccio,
stanche le membra,
ora
di punto in bianco
taccio

27 luglio 2007

Ode al ciclista urbano

Perchè la bici non è solo un mezzo per fare sport, ma un mezzo di trasporto in piena regola, una forma di protesta quotidiana contro le multinazionali del petrolio e le loro guerre, contro il logorio della vita moderna, fretta, stress e quant'altro. Fiero di non essere un automobilista!

Ode al ciclista urbano

Fluida, scorrevole come l’acqua che va,
scivola senza tentennamenti
la gomma sull’asfalto bagnato
di sudore, sangue, piovaschi.

Condita con olio e acido lattico gira
silenziosa e possente la catena,
sulla moltitudine di denti affilati
di pignoni e corone che mordono
la strada come la vita,
azzannando aria, smog, libertà.

Pompa il cuore, vanno le gambe
mulinando impazzite, in guerra
col vento contrario e il gelo di certi giorni.
Lacrimano gli occhi saettando a destra e a manca,
stringono salde il manubrio le mani,
come una spada, un gladio nell’arena stradale,
di petali e spine, di elmi, tombini e scudi,
clangore di metallo e motori.

Stretti i denti e serrata la mascella,
sempre più veloci in un’aria che fatica a contenerci,
esplodiamo in questo liquido tendente al solido,
l’anima buttata là, sui pedali,
e la schiena incurvata
come il guscio di una svelta tartaruga,
agile tra le luci gialle, rosse, verdi, blu,
prive di autentico valore nel dedalo
delle vie a due ruote e carboidrati.

Niente più schiavitù, niente più catene,
tutte spezzate, tutte tranne una,
oliata e silenziosa,
veicolo di dinamicità e libertà,
del bastare a se stessi,
di evasione amicizia felicità
quiete contemplazione sorrisi
lotta rivoluzione pace essenzialità
in questo minimale viaggio quotidiano.

25 luglio 2007

Detto da me / Bacchette magiche.

Si avvicina il V-Day e ancora non ho capito (come me tanti, credo) cosa effettivamente ci si aspetta nel "v-day after", ovvero: cosa dovrebbe succedere dopo l'8 settembre? Mobilitazione di massa, certamente, facciamo vedere a tutto il mondo che se vogliamo sappiamo scendere in piazza a lamentarci.. e sottoscriviamo questa azione (finalmente UNA azione) finalizzata ad ottenere un po' di pulizia in parlamento.
La gente vuole un Che Guevara e chiama a gran voce Grillo, che ha avuto il solo merito (ma non è cosa da niente!) di dire le cose come stanno e adottare dei mezzi di comunicazione senza filtri... Ma Grillo non è nè vuole fare il politico!
Allora mi domando: chi è che dovrebbe prendersi questa grande noia o briga di entrare nella melma della politica? Dovrebbe spettare aognuno di noi, ma io personalmente non saprei neanche da dove cominciare... Ed ecco il primo inghippo della politica, copme succedeva ai tempi delle antiche abazie, quando a pochi e solo a pochi era data la possibilità di imparare la scrittura e la lettura e l'ignoranza rendeva tutti facili prede di pochi che li governavano.
Vorrei che fosse più facile entrare nel merito dell'azione politica. Non è un lavoro per pochi. Non deve esserlo. E' un lavoro che dovremmo assumere tutti, ciascuno in piccole dosi, altrimenti succede quello che sudcede ora: coloro che paghiamo perchè ci servano sono di fatto diventati i padroni. A nostre spese.

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensano gli altri...

24 luglio 2007

Poesie/ Prima o poi

Vorrei piacerti. Sempre.
Scorrere sulla tua pelle, leggera ed impercettibile come l'aria, come una primavera già matura che diventa estate, in una sera. Prenderti, vento caldo, emozionarti e non lasciarti andare.
Vorrei piacere a me.
Ogni momento, essere forte, tiepida, glaciale, ardente, libera dalle passioni basse, quelle che fan tremare anche le foglie, vorrei volare in alto e ridere di gusto.
Oggi, che non mi piaccio, non ti piaccio, sono niente, come i ricordi: giacciono immobili fino a farci male, neanche le lacrime in fondo riescono a guarire. Sono malata dentro eppure vivo.

Forse, nel mio silenzio, prima o poi sparisco.

21 luglio 2007

Impazzirò

Sono vivo e
mai
come in questi istanti
mi sono sentito tanto
morto.
Le giornate passano
uguali
come dentro ad una bara.
Aspettando
il risorgere dal proprio sepolcro
mi tormento di lavoro.
La noia quotidiana passa
lenta
come una funeraria preghiera.
La vita
mi si spegne nell'impossibilità
di fuggire
nell'incapacità di ribellarmi.

Lo Specchio.

Riflessi.
Immagini di esteriorità
che appaiono
per ciò che non sono.
Contorno la superficialità di forza
la plasmo di coraggio
la trucco di potenza.
mi rifletto di una luce
di cui non mi illumino.
Mi pongo davanti
ad un'immagine che
vorrei essere
e per un momento sogno.
dimentico
le mie debolezze
la mia verità.
Specchio.
Specchio delle mie brame
chi è il più falso
del reame?

18 luglio 2007

Segnalazioni / "Contro il fanatismo" di Amos Oz

Vorrei segnalare questo libro:
Amos Oz
"Contro il fanatismo"
Feltrinelli.
Libretto veloce, piacevole ed illuminante.
Tema in questione: il Fanatismo.

"Nel mio mondo, la parola compromesso è sinonimo di vita. E dove c'è la vita ci sono compromessi. Il contrario di compromesso non è integrità e nemmeno idealismo e nemmeno determinazione o devozione. Il cotnrario di compromesso è fanatismo, morte." (Amos Oz)

Amos Oz: scrittore israeliano (Gerusalemme 1939), vive ad Arad ed è docente di letteratura all'Università Ben Gurion del Negev.

A mio giudizio, un libro che analizza il fenomeno in questione fuori dagli schemi di appartenenza politica e/o religiosa; proprio per questo lo credo un testo indispensabile se, nei nostri giorni, vogliamo veramente differire da ideali che non ci aiutano a capire gli altri e a farci capire a nostra volta.
Ve lo consiglio.

Giakaos

17 luglio 2007

Arrvia il V-DAY!


" L'8 settembre sarà il giorno del Vaffanculo day, o V-Day. Una via di mezzo tra il D-Day dello sbarco in Normandia e V come Vendetta. Si terrà sabato otto settembre nelle piazze d’Italia, per ricordare che dal 1943 non è cambiato niente. Ieri il re in fuga e la Nazione allo sbando, oggi politici blindati nei palazzi immersi in problemi “culturali”. Il V-Day sarà un giorno di informazione e di partecipazione popolare."

Beppe Grillo

26 giugno 2007

Poesie / rimembranze

E ti ricordi l''anima
posata,
ad asciugar fatiche,
sopra i rovi
mentre quel nostro sole
tramontava
sopra giornate vuote
di sudore?

come eravamo piccoli,
ma buoni.
Senza rancori inutili,
vapori d''innocenti sentimenti

tu, nel sorriso.
Ed io nei miei pensieri.

25 giugno 2007

Le campane

La felicità di una mattina
è stonata.
Come lo scrosciante susseguirsi
aritmico
delle risate.
Le urla gioiose
la frenesia della festa.
Solo la spensieratezza
di essere felici.

07 giugno 2007

Riflessioni / In questa vita

E poi lo chiamano amore. Quello di chi anela fino alla morte avere briciole di vita, senza impegnarsi nella costruzione se non di castelli fatti per cadere. Amore come un peccato, di vita non vissuta e persa nell'illusione che esista ancora tempo per godere.

Non c'è tempo, se lo butti ai rovi pensando ad un futuro che non viene.

Nessun principe azzurro, o rosa senza spine da attendere su un prato sempre verde di speranze. Vivi! Non irritarmi con menzogne inutili! Vivi la vita ora, questa di gioie e lacrime e dolori, ora che senti forte in cuore battere l'ardore e la paura ancor ti fa tremare.

... ma quanto è dura, stare ad aspettare il sole che muore.

22 maggio 2007

Post per esercizi...

Si potrebbe creare un post nel quale poter dare consigli per perfezionare i propri componimenti poetici?
Nel quale si potessero avere consigli sull'impostazione della metrica, del verso, della cadenza e della forma stessa della poesia.
Potrebbe servire questo??
Almeno a me.... si !-)

Un saluto a tutti!!!!
Giakaos

Campagna elettorale.

Ed ecco la sfilata in maschera
manifestanti
volantini
santini.
Carta sprecata
per far girare facce di plastica
con quel sorrisino
genuino
affabile
magari imperioso
fiero
da duro e puro.
I pagliacci
si pavoneggiano davanti le moltitudini.
In posa
per mostrare tutta la loro
ieraticità
per mostrare tutta la loro
arroganza
per mostrare tutta la loro
pletoricità.
Modelli scadenti alla conquista
di un palco
di una poltrona
di un posto.
Un discorso in bocca
da ripetere fino al voltastomaco
e la maschera da Salvatore
sempre pronta per
l'apparizione.
Noi sempre lì.
In mezzo al pubblico
a guardarli.

Non mi rimproverare (A Laura)

Le tue parole mi fanno
ardere di rabbia.
Sono come un mare
in tempesta
contro la sabbia.
Mi livellano l'animo
correggono le mie ribelli curve.
Io odio
le tue filippiche assurde.
Sono come un cane randagio
che sulla tua strada hai attirato
adagio.
il pensiero di lasciarti
non mi ha mai assalito.
per amore
pur non capendoti
ti ho seguito.
Nella tua morsa di passione
sento calore.
Anche se odio la tua censura
non butterò il tuo amore.

L'anarchico.

Non vivo di regole
le conosco ma non le rispetto.
Non vivo di leggi
le osservo ma le trovo ingiuste.
Non vivo di razionalità
cerco di pensare ma
cammino d'istinto.
Sono
come un pezzo di carta
che brucia
e anzichè contorcersi abbandonato a terra
lievita e spicca allegro il volo.
Mi abbandono
alla completa libertà.

18 maggio 2007

Segnalazioni / Incontri d'autore/ Anna Lidia Vega Serova

APPUNTAMENTO IN LIBRERIA

lunedì 21 maggio 2007 ore 18:30

libreria Odradek via dei banchi vecchi 57 – Roma

Incontro con la scrittrice cubana

Anna Lidia Vega Serova

autrice di

Il giorno di ogni giorno

Interviene:

Geraldina Colotti

Sono una persona come tante altre, con le stesse paure e le stesse preoccupazioni di tutti,

con le mie ossessioni, le passioni e le fobie, piccole e grandi manie,

la stessa nudità di fronte alla morte e la voglia di essere amata in vita.

(traduzione di Silvia Di Marco)

A seguire sarà offerto il nostro aperitivo

Cuba libro

17 maggio 2007

Poesie / Lentamente Muore

Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.

Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.

Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di
respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida
felicità.

(
Martha Medeiros)

16 maggio 2007

Segnalazioni/Libri/Il sogno cattivo

Ci sono libri che ti entrano dentro e non ti lasciano più. Ci sono parole, frasi, che tu hai sempre pensato e ti restavano sulla punta della penna, incapaci di materializzarsi, come un gioco di prestigio mai riuscito ed ecco che, un giorno, le trovi scritte, esattamente come tu le avevi immaginate, ma da un altro. E avresti voglia di scrivere a questa persona per dirle quanto hai sentito il suo racconto, quanto fa parte di te e che non è solo una questione generazionale...Tutto questo è ciò che mi ha provocato il romanzo d'esordio di Francesca D'Aloja, già attrice e regista di documentari. " Ma non ti ricordi l'atmosfera che c'era in quegli anni? Ti ricordi come tutto sembrava girasse intorno a noi? E' stato un momento magico in cui sembrava che il potere potesse davvero finire nelle nostre mani, nelle mani dei ragazzini...Noi credevamo di poter decidere, di poter cambiare le cose...Noi avevamo un sogno!" Queste le parole che descrivono IL SOGNO CATTIVO, quello di chi ha scelto la lotta armata. La vita di Penelope Anselmi dall'adolescenza degli anni sessanta attraversa tutto il periodo storico che porta alle soglie del 2000 e proprio lei, che ha fatto dell'immobilità un'arma per combattere la vita restandone fuori, ai margini, sarà travolta da una serie di avvenimenti che le stravolgeranno l'esistenza. La disperata ricerca di Margherita, la sua migliore amica degli anni della scuola scomparsa in clandestinità alla fine degli anni 70, la porteranno ad entrare nel carcere di Rebibbia e nella vita dei fratelli Riccardo ed Emanuele Serventi, entrambi accusati di terrorismo anche se con due scelte diverse alle spalle per affrontare le loro colpe. L'autrice ha dichiarato di essersi ispirata alla vicenda dei fratelli Fioravanti, protagonisti degli anni di piombo, per caratterizzare la storia dei Serventi. E' un romanzo d'esordio molto promettente, denso di immagini e di pensieri, carico di emotività, da non perdere.

Poesie / fusi come conchiglie e mare

Ma di sorrisi
ella allagava il mondo
fino a sparirne
affranta e disadorna
Pingue dipinto
fragile
di muse
da ispirazione
facile, confuse
tra le conchiglie
e il mare.

Acqua
che non disseta
sporca di bianco
sogni lungovestiti
in raso e crini
ed ori rami e fiori

fusi
come conchiglie e mare

13 maggio 2007

Poesia / Mi sto ammalando.

Respiro a pieni polmoni
anche se l'aria
è pesante come il piombo.
Osservo con occhi spalancati
anche se la luce
filtra debolmente questa nebbia fumosa.
Ascolto a orecchie tese
anche se il rumore di questo traffico
ruggisce violento.
Accarezzo l'erba di questo prato
anche se la terra è arida
e appassita.
Assaggio il bagnato della pioggia sulle mie labbra
anche se è sapore acido.
Adattarsi è ammalarsi.

06 maggio 2007

Segnalazioni/Libri/Bilico

Giuditta Licari è una psichiatra che svolge l'attività di anatomopatologa per la Polizia criminale, una donna apparentemente tutta d'un pezzo, infallibile agli occhi dei colleghi e soprattutto con un talento sconcertante nel vedere quello che a tutti gli altri sfugge sulla scena del crimine. Ora si trova alle prese con una serie di efferati delitti che la stampa ha attribuito ad un serial killer soprannominato "il Seviziatore", che lascia sulla scena di ogni omicidio un "trailer", un indizio ben celato che preannuncia chi sarà la sua prossima vittima. Sembra tutto lineare, ma non lo è affatto. Tutti i personaggi di questo romanzo d'esordio di Paola Barbato, sceneggiatrice del fumetto Dylan Dog, sono funamboli in bilico su corde sottili che separano l'apparenza dai loro allucinanti mondi interiori, doppie personalità, giochi pericolosi al servizio del proprio egocentrismo, di una crudele curiosità che farà diventare le persone pupazzi di un teatrino degli orrori manovrato da un burattinaio pazzo che vive nell'ombra. Tutto è ingannevole: non aspettatevi un thriller che segue le linee standard del genere perchè non lo fa e questo è proprio il suo bello.

26 aprile 2007

Poesie / Cluster Bomblet.

Hanno regalato ad un bimbo
un piccolo giocattolo.
Gliel'hanno lasciato lì.
Abbandonato a terra
tra fango ed erba.
Una sorpresa?
Forse una caccia al tesoro?
Lui
con le sue manine
morbide e minute
spoglio di esperienze
esile nelle sue difese
cercava di prenderlo
in mano.
Cerca di sopravvivere.
Un bagliore.
Una scintilla improvvisa.
Il boato di un tuono che rammenta.
Rammenta
che la guerra non è
mai finita.

Poesie / I caduti della guerra lavoro.

Morti bianche.
Soldati indegni di ascoltare
una tromba dirgli
addio
dopo la loro caduta.
Invisibili
che dopo essere piombati
a terra
continuano ad essere calpestati
come foglie.
Formiche
scivolate da un tavolo
esanime
nella polvere in attesa
della scopa
di una qualche azienda sanitaria locale
che li tolga dalla strada
e li butti via.
Morti
in una guerra che non
esiste
ma che fa sempre più
vittime.

19 aprile 2007

Poesie / E mi manchi sorriso

In silenzio, per vivere un sogno
ho cercato parole leggere
un nuovo sentire di te, che non c'eri.

Ero bimba, sperduta e incosciente
quando hai spento il tuo grande sorriso
e hai lasciato il mio mondo in sospeso,
attonita gente.

Mi rincorri, nei sogni più strani
dove io tendo forti le mani
per cercare carezze al tuo viso
e mi manchi, sorriso.

Mi manca il calore dei baci
che davi ai miei occhi furiosi
alle mani incapaci
di una bambina.. dell'Io che ero prima.

Mi manca alle labbra quel gesto
che sempre accompagna i bambini:
la prima parola di tutti...
di te, cara mamma, che c'eri.

15 aprile 2007

Poesie / Ingerenza

Odio
chi promulga la giustizia essendo
un ladro.
Odio
chi definisce i valori della famiglia
essendo solo per
scelta.
Odio
chi si ripete un sentimentale
estimando solo
le qualità estetiche.
Odio
i politici che con le promesse
siedono
ai salotti e si gonfiano la pancia.
Odio
l'ingerenza all'italiana.

Poesie / L'orizzonte.

Mi perdo a guardare con
sguardo fisso
quello che più è rimasto per me
un dubbio.
Una domanda che non ha
mai
avuto risposta.
E' una linea che congiunge
o una linea che divide?
E' un bacio fra
terra e cielo.
E come in un bacio
due corpi
si uniscono o si dividono?

13 aprile 2007

Poesia / Perchè non so


Perchè non so difendere
il respiro di chi
non sa vivere
Non so curare
la malattia di chi
non vuol guarire.

Perchè non so evitare
che ferite torturino
chi amo
e rabbia assassina
tolga la vita
al bene.

Perchè non so gridare
per chi troppo presto
muore
e dar la vita a chi
ancor non sa
di averla

Per questo sono umana
e debole e mortale
e d'improvviso so

d'essere viva.

11 aprile 2007

Poesie / passero solitario


Scuro volteggi
nero di blu riflessi
mi innamori

passi di tetto in tetto
tra passerotti
dai toni marroni

e tu da solo

Non vanitoso,
del tuo bel vestito,
non vezzoso

agile nel tuo volo
passero blucobalto
e solitario

io ti ammiro

e nella luce tenue
d'alba rosata
inizio primavera

vado cercando te
ma non ti trovo...

03 aprile 2007

Poesie / Buongiorno.

Il mio pensiero va a
te.
Mi appresto ad entrare nell'ancora
notturno
spazio di questa ancora
anonima giornata.
Sarà bella?
Sarà brutta?
Darò importanza a questo
quando
sarò riscaldato da
ponente.
Adesso esco da un giaciglio ancora
intimo
caldo
sudato.
Inizia
caotica
disordinata
una giornata che come al solito
và cercando
il filo dell'ordine quotidiano.
si aspetta
che il riflesso del sole diventi
fulgido
sul panorama.
E che la vita scenda in strada e
si metta al lavoro.
Buongiorno a tutti!

26 marzo 2007

Riflessioni/ Piccola

Piccola mi sento, lontana dal mondo, come in un volo sparso e senza senso in cui cerco di recuperare molecole di me.
Tu, alieno del mio tempo, così distante eppure così accanto, mondo che non conosco e che mi incanta, tu mi possiedi e lasci, porti con te ogni volta i miei sorrisi. Che lentamente più non mi appartengono, lasciandomi pozzanghere di lacrime.
Di tanto sogni spesi, neanche più uno a spegnermi il dolore, oggi che solitudine mi chiama amore e non riesco neanche più a parlare. Brutta, mentre il mondo mi vuol bella, brutta mi sento. E stanca, morta, priva di linfa e vita. Muove le gambe il tempo, l'ansia di fare mi accompagna e spinge. Proprio me! Che pure vorrei stare, giacere sotto un pino a farmi seppellire infertile come la terra che gli aghi crudeli privano di sole.
E questa durezza, che solo a tratti emerge dall'arte di essere serena, questa durezza so che fa paura. Perfino a me, che come struzzo infilo il capo in terra e lì mi ancoro, sperando che il vento cessi di sbrindellare ancora le mie piume.
Non c'è nessuno in grado di salvarmi.

22 marzo 2007

Poesie / Icaro

Fuggo da questo labirinto e
dalle sue infinite
scorciatoie e vie.
Scappo dall'incontro con il destino
che uguale è per ogni uomo.
Minotauro
minaccioso e affamato
la mia anima non avrai mai!
Un battito d'ali e sono
li.
Raggiungo gli angeli.
Lontano dalle pene e i dolori
della vita
oso l'impossibile
sulle ali della fantasia.
Smarrisco la mia attenzione
nella limpidità di altitudini
sconosciute.
Mi dimentico della vita
mi dimentico della morte
e mi dimentico
di quanto effimera possa
essere la spensieratezza.
Quando Febo
quando la fine
brucia le mie ali
facendomi piombare vertiginosamente
nel vuoto.
Facendomi morire nell'immenso
oceano della tristezza.

18 marzo 2007

Poesie/Come sempre, per amore.

Non pattinarmi sul cuore
che le ferite bruciano,
ma se proprio devi
fallo in fretta,
passa veloce.
Non danzar in cerchi e piroette
ogni tuo salto è sincope,
ogni trottola m'uccide.
Per non morire
dovrò sparare all'orchestra,
chè la musica cessi
e tu abbia il tuo plauso.
Così sarò io a pagare,
come sempre, per amore.

08 febbraio 2007

Tempo presente / Quando la parola

Mi domando, dove va a finire la parola quando smette di viaggiare, quando poeti stanchi smettono di replicare in versi il loro inquieto vivere? Leggere altrui emozioni fa sempre bene al cuore e quando una voce smette, anche se intanto mille fanno ciarliero un coro, pur quell'assenza rumoreggia forte, spenta.

Ancora leggo, in volo tra i meandri della rete, golosa di abbeverarmi a quei pensieri che sembrano talvolta tanto uguali a certi miei, dolori amori risa canti e rari voli leggeri e arditi, rendono i giorni un po' più saporiti e l'ora più noiosa incartano di rosa e d'ambra e miele.

Ancora, parole. Ancora per favore.

30 gennaio 2007

Poesie / E se non avrai ali

E se non avrai ali
per sollevarti
sui pensieri bui,
piedi di piombo
a trattenerti a terra,
scrollandoti dai sogni
necessari
ti prenderò per mano
dolcemente
guidandoti tranquilla
tra la gente
che non ci sente,
gioia
di tenerezze spese
senza rimpianti e tanti
passi ancora
da illuminare a giorno
questa vita,
che insieme a te
vale la pena
d'essere vissuta..

11 gennaio 2007

Temnpo presente / Leggerezza

E' facile essere apprezzati e ammirati quando si mostra un'aria sempre ottimistica e positiva, felici e sorridenti ci si da al mondo con la leggerezza che tutti sono in grado di apprezzare.
Meno facile, direi difficilissimo, rimanere in leggerezza quando dentro qualcosa si agita trasformando la nostra maschera sorridente in un mascherone sfigurato e a volte insostenibile.
Ecco perchè quando mi sento giù è raro vedermi in giro, cerco di nascondermi sperando sempre che riesca a trovarmi solo chi è in grado di sopportare la trasfigurazione della bella maschera che tutti amano vedere.
Ma in realtà quando mi succede non spero mai di essere trovata, forse perchè mi pesa molto più sentirmi pesante per qualcuno: dopo anni di autoanalisi per diventare libellula tornare ad esser pachiderma non mi va proprio.
Non credo di essere unica in questo atteggiamento di difesa della maschera, ma sono sicura che tra le cose più complicate del mondo ci sia quella di tirar fuori dal buco qualcuno che soffre dentro silenziosamente, quando neanche la poesia riesce a sconfiggere quel rosicamento dell'anima che tante opere immortali ha prodotto in poeti inconsapevoli.