Piccola mi sento, lontana dal mondo, come in un volo sparso e senza senso in cui cerco di recuperare molecole di me.
Tu, alieno del mio tempo, così distante eppure così accanto, mondo che non conosco e che mi incanta, tu mi possiedi e lasci, porti con te ogni volta i miei sorrisi. Che lentamente più non mi appartengono, lasciandomi pozzanghere di lacrime.
Di tanto sogni spesi, neanche più uno a spegnermi il dolore, oggi che solitudine mi chiama amore e non riesco neanche più a parlare. Brutta, mentre il mondo mi vuol bella, brutta mi sento. E stanca, morta, priva di linfa e vita. Muove le gambe il tempo, l'ansia di fare mi accompagna e spinge. Proprio me! Che pure vorrei stare, giacere sotto un pino a farmi seppellire infertile come la terra che gli aghi crudeli privano di sole.
E questa durezza, che solo a tratti emerge dall'arte di essere serena, questa durezza so che fa paura. Perfino a me, che come struzzo infilo il capo in terra e lì mi ancoro, sperando che il vento cessi di sbrindellare ancora le mie piume.
Non c'è nessuno in grado di salvarmi.
2 commenti:
A sentirsi piccoli, si cova sempre grande tristezza...
Bellissima poesia, anche se molto amara.
solo "te stessa" ti può salvare...non sottovalutarla:-)
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