Ci sono libri che ti entrano dentro e non ti lasciano più. Ci sono parole, frasi, che tu hai sempre pensato e ti restavano sulla punta della penna, incapaci di materializzarsi, come un gioco di prestigio mai riuscito ed ecco che, un giorno, le trovi scritte, esattamente come tu le avevi immaginate, ma da un altro. E avresti voglia di scrivere a questa persona per dirle quanto hai sentito il suo racconto, quanto fa parte di te e che non è solo una questione generazionale...Tutto questo è ciò che mi ha provocato il romanzo d'esordio di Francesca D'Aloja, già attrice e regista di documentari. " Ma non ti ricordi l'atmosfera che c'era in quegli anni? Ti ricordi come tutto sembrava girasse intorno a noi? E' stato un momento magico in cui sembrava che il potere potesse davvero finire nelle nostre mani, nelle mani dei ragazzini...Noi credevamo di poter decidere, di poter cambiare le cose...Noi avevamo un sogno!" Queste le parole che descrivono IL SOGNO CATTIVO, quello di chi ha scelto la lotta armata. La vita di Penelope Anselmi dall'adolescenza degli anni sessanta attraversa tutto il periodo storico che porta alle soglie del 2000 e proprio lei, che ha fatto dell'immobilità un'arma per combattere la vita restandone fuori, ai margini, sarà travolta da una serie di avvenimenti che le stravolgeranno l'esistenza. La disperata ricerca di Margherita, la sua migliore amica degli anni della scuola scomparsa in clandestinità alla fine degli anni 70, la porteranno ad entrare nel carcere di Rebibbia e nella vita dei fratelli Riccardo ed Emanuele Serventi, entrambi accusati di terrorismo anche se con due scelte diverse alle spalle per affrontare le loro colpe. L'autrice ha dichiarato di essersi ispirata alla vicenda dei fratelli Fioravanti, protagonisti degli anni di piombo, per caratterizzare la storia dei Serventi. E' un romanzo d'esordio molto promettente, denso di immagini e di pensieri, carico di emotività, da non perdere.
1 commento:
è uno dei miei libri preferiti!!
Posta un commento