03 agosto 2006

Poesie/Luna beffarda

Che guardi luna da lassù,
col tuo ghigno beffardo,
gioconda ammaliatrice
d’esseri che mi calpestano,
nei giorni confusi
e nelle notti cupe,
tempo su tempo…
Più non sopporterò
la tranquillità del tuo mare
mentre il mio mi scava l’anima,
né potrai nasconder più
il vero volto tuo
dall’altra parte, nel buio.
Giunto è il momento:
avvicinati a me,
con la tua solita indolenza,
annulliamo la distanza
che tra noi giace
da tempo immemore oramai,
non essermi più satellite
ma entra in me
come agognato amante
e l’universo sarà nostro,
finalmente.

2 commenti:

Non voto a vuoto ha detto...

Mynona, non sai quanto mi fai male.
Questa tua luna è tanto simile al mio dolor sommerso..

Brava, grazie!

(e benvenuta! Vorrei invitare anche Palsai, se mi dai la sua email..)

Monica ha detto...

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